mercoledì 25 marzo 2015

Alterata permeabilità intestinale, zonulina e malattie autoimmuni

Il tratto gastrointestinale è composto da cellule che sono strettamente disposte e connesse da giunture ben serrate (Tight Junctions). 
Il tratto digestivo si infiamma come risultato di una cattiva digestione, sovraccrescita batterica nel piccolo intestino, allergie ed intolleranze alimentari e molti altri fattori. Questa infiammazione compromette le giunture, permettendo a particelle di cibo indigerito, tossine e batteri di entrare nel circolo sanguigno.
Una volta che queste particelle di cibo vengono assorbite, il sistema immunitario reagisce ed inizia ad attaccarle poiché le considera come sconosciute e quindi una minaccia. Questo crea un circolo vizioso che genera altra infiammazione e che a sua volta promuove ulteriore permeabilità intestinale. Questa condizione richiede solitamente anni per svilupparsi.

Come il tratto gastrointestinale si danneggia, le cellule perdono la capacità di digerire il cibo a causa di una carenza enzimatica e questo nel tempo può portare a malnutrizione, infiammazione, sovraccrescita di funghi e batteri, intolleranze alimentari ed un sistema immunitario iperattivo.

Ho parlato qui in maniera più approfondita della permeabilità intestinale:

La zonulina

La zonulina è una proteina che regola la permeabilità dell’intestino. Gli anticorpi contro la zonulina indicano che la normale regolazione delle giunture è compromessa.
La zonulina è una proteina che modula le giunzioni strette degli enterociti, le cellule che costituiscono la parete intestinale. Essa si lega a uno specifico recettore dell’epitelio della superficie intestinale e innesca una cascata di reazioni biochimiche che creano un disassemblamento delle cellule epiteliali con un conseguente aumento della permeabilità intestinale.
Ciò fa sì che alcune sostanze passino attraverso l’epitelio stesso scatenando nel tessuto linfoide sottostante una serie di reazioni immunitarie.

La zonulina è misurabile nel siero del soggetto attraverso un semplice prelievo di sangue.
Le persone con alti livelli di zonulina, quindi con aumentata permeabilità dell’intestino, presentano spesso disturbi intestinali riconducibili alle tipiche reazioni immunitarie come ad esempio intolleranze e allergie alimentari.


Sappiamo che i due principali fattori scatenanti della zonulina sono il glutine ed i batteri nel piccolo intestino.
Studi hanno mostrato che la zonulina viene prodotta quando c’è sovraccrescita batterica nel piccolo intestino, specificatamente nel digiuno e nell’ileo distale, ma non nel colon.

Questo meccanismo di apertura cellulare delle giunzioni strette può anche rappresentare una difesa contro la sovraccrescita di batteri nel piccolo intestino.
A parte l’esposizione ai batteri, anche la gliadina (la principale proteina del grano) danneggia le giunzioni strette favorendo il rilascio di zonulina. Questo succede a tutte le persone che assumono glutine.

Patogenesi delle malattie autoimmuni

Ci devono essere tre componenti interconnessi tra loro per scatenare una malattia autoimmune e sono i seguenti:
  1.             suscettibilità genetica, cioè la presenza di particolari alleli che predispongono allo sviluppo della malattia;
  2.             esposizione all’antigene in grado di scatenare la malattia (triggers ambientali);
  3.             l’antigene deve passare attraverso la mucosa alterata dell’intestino ed arrivare nel flusso sanguigno.

Nella maggioranza dei casi l’alterata permeabilità intestinale precede, anche di anni, lo sviluppo dei sintomi della malattia autoimmune!

La stimolazione continua degli antigeni che passano attraverso la mucosa alterata permette il mantenimento dei sintomi della malattia.
La risposta autoimmune può essere fermata se si blocca l’esposizione dell’antigene nel sangue. 
Questo può essere possibile eliminando ad esempio il glutine dalla dieta oppure eliminando la sovraccrescita dei batteri nel piccolo intestino. Ripristinare la normale funzione della mucosa intestinale è la chiave per combattere e guarire tutte le malattie autoimmuni associate alla permeabilità intestinale.

Malattie associate ad un’aumentata circolazione di zonulina

Malattie autoimmuni: spondilite anchilosante, malattia celiaca, Morbo di Crohn, artrite reumatoide, diabete di tipo 1.
Cancro: cancro del cervello, cancro al seno, cancro ai polmoni, cancro alle ovarie, cancro del pancreas.
Malattie del sistema nervoso: sclerosi multipla, schizofrenia.

La celiachia e la sensibilità al glutine

La celiachia è una malattia che si sviluppa in seguito alla predisposizione genetica e all’esposizione alla gliadina. I geni interessati per lo sviluppo della malattia celiaca vera e propria sono gli alleli HLA-DQ (2 e 8).

Ho parlato della celiachia qui:

Studi recenti hanno rilevato che la celiachia è scatenata dal 40% dalla presenza degli allievi HLA ma che il 60% è scatenato da un complesso di geni mosaico, non HLA e non ben definiti.

Un polimorfismo del gene MYO9B è associato ad un’aumentata sensibilità al glutine.

La sensibilità al glutine non celiaca è una realtà e colpisce molte più persone di quello che si pensi, e i sintomi sono sia intestinali (meteorismo, diarrea, stipsi, dolori addominali)  che extraintestinali (anemia, mal di testa, eczemi e rash cutanei, affaticamento mentale dopo aver mangiato cibi contenenti glutine).
Per ora non esistono test in grado di diagnosticarla, anche se un test anti gliadina IGA positivo indica quasi sicuramente questo tipo di sensibilità.

Il diabete tipo 1

Anche nel diabete tipo 1 esistono degli alleli HLA che predispongono alla malattia. E allo stesso modo un polimorfismo del gene MYO9B è associato anche alla suscettibilità per diabete.


Nella figura sopra: la dieta con gliadina (diabetogenica) favorisce lo sviluppo di batteroidi nell’intestino, i quali rilasciano zonulina, la quale causa permeabilità intestinale e risposta autoimmune con sviluppo del diabete.

La conclusione è che il glutine è un importante componente nello sviluppo di permeabilità intestinale e conseguente sviluppo di malattie autoimmuni.

Una nuova cura per il futuro

Una nuova molecola in grado di fermare la produzione di zonulina è stata recentemente testata, si chiama Larazotide acetato.

In futuro potrà essere possibile curare le malattie autoimmuni tramite questa molecola, diversi studi sono già stati completati con successo, specialmente nei  pazienti celiaci e con diabete di tipo 1. 
Questa molecola "chiude" le giunture strette impedendo così agli antigeni e ai batteri di entrare nel flusso sanguigno e generare sintomi. 








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